mercoledì 31 gennaio 2018

"Espiazione", 3a Parte


«P-perché ti sei… spinto a tanto?» esclamò quando le lacrime ormai si erano essiccate.


«Per il nostro futuro. Ho scoperto la verità, Lenu. Ci hanno mentito per tutto questo tempo. Solo menzogne. Le nostre ricerche mi hanno mostrato la luce…»


“Era tutto iniziato per puro caso, per una scoperta del tutto casuale. Uno dei tanti ritrovamenti del Ramo di Ricerca Storica. Dopo un’iniziale entusiasmo, i Master Cercatori[1] avevano perso interesse, aggiornando i testi dei nuovi glifi e degli scritti ritrovati. L’attenzione fu ripresa da lui, da Mainer, Master appartenente al Ramo di Tecnica e Magia. Legati da una salda amicizia, aveva finito per incuriosirsi e partecipare attivamente agli studi. Scoprirono così di un antico rito, un rituale per donare la magia alla terra. Ciò che però li aveva veramente catturati era la possibilità di un processo inverso. Scavarono e analizzarono minuziosamente, cercando di comprendere i contorti riferimenti che si nascondevano in quegli scritti e, dopo ben tre anni di fallimenti e fatiche, trovarono la risposta: gli alberi di Tirtirc[2]. L’antica e famosa foresta, attraverso un lungo e difficoltoso processo, poteva permettere di creare strumenti atti a distribuire la magia anche a chi non poteva disporne.

Per Mainer sembrò un miracolo, una rivoluzione. Per Lenu un pericolo inaspettato. Pregò e provò con tutte le forze a mantenere segreti il più a lungo possibile i loro risultati, ma fu tutto inutile. La Federazione fu invasa da supposizioni, da pettegolezzi, da teorie e alla fine la situazione peggiore ipotizzabile si andò a realizzare. La notizia giunse alle orecchie della corte imperiale. Attraverso l’autorità del Sommo, le ricerche furono sospese e proibite. Ripensò più volte a quello che avrebbe potuto e dovuto fare. Perché improvvisamente il loro legame si era così sfaldato? Perché proprio in quel momento? Avrebbe dovuto stargli accanto e convincerlo a lasciar perdere.

La Famiglia Devenion, in cui Mainer era il fratello del capo-famiglia, prese, però, la scellerata decisione di continuare segretamente le ricerche, allontanando il Master dalla Federazione con una falsa missione di protezione. L’intenzione, almeno da quanto si venne a scoprire dopo, era di usare i Misfer, così erano chiamati negli antichi testi, per generare soldati non-maghi in grado di usare l’Energia del Mondo. Il fine era semplicemente la creazione di un nuovo esercito e infine la successiva conquista delle Terre Barbare. Qualcosa, però, andò nel verso sbagliato: i contatti con il capo-famiglia e con la villa della Famiglia furono perduti qualche mese prima e dopo alcune indagini la verità venne a galla.”


“Avrei dovuto fare qualcosa… Avrei dovuto capire che non avresti rinunciato. Anzi… forse, in cuor mio, lo sapevo. Eppure, non ho fatto nulla. Tutto questo…”


«… è colpa mia» sussurrò, interrompendo il monologo di Mainer sui misteri che aveva svelato.


«Non dire così. Tutto questo non ha alcun significato, Lenu. Fuggiamo insieme. Ti racconterò ogni cosa, nel dettaglio. Spazzeremo via chiunque non voglia crederci, qualunque folle voglia opporsi al mondo che forgeremo.»


Lo sguardo del Master dalla tunica celestina, però, fu inequivocabile. Lenu, ormai, era determinato. Avrebbe posto fine a quella pazzia.


«Perché non vuoi ascoltarmi… ? Non aneli anche tu alla verità?!»


Mantenne lo sguardo fisso negli occhi di Mainer. Il traditore, un tempo suo amico, rimase turbato, come se non fosse in grado di comprendere il suo diniego. Fu con un brivido di odio che arrivò a una conclusione.


«Tu… tu sapevi?!»


Master Lenu non negò. Il pericolo che aveva intuito era stato quanto mai giusto: che quel segreto potesse venir scoperto era una possibilità che avrebbe voluto capire prima di scendere tanto in profondità in quelle ricerche. In gioco non vi era solo l’onore delle Dodici Famiglie, la stabilità del loro mondo correva un rischio che l’Imperatore e il Sommo avevano ampiamente previsto.

Le fiamme di collera turbinarono in due colonne di tale intensità che lo costrinsero a prendere le distanze. Ebbe solo un istante per intravedere il volto trasfigurato dall’odio di Mainer, poi numerose lingue di fuoco cercarono di raggiungerlo. Evitò quanto poté, continuando a muoversi. Esplosioni e rombi riempirono la Dovnus; Mainer, pur di straziare il suo nemico, distrusse il Dovnull[3] e gran parte delle altre pedane.

Per Lenu fu una fuga continua. Cercò invano un varco, un breve momento di distrazione per avvicinarsi, ma non gli fu concesso; i suoi spostamenti, inoltre, divennero sempre più limitati dai fuochi che continuavano ad ardere tra i crateri che ormai tappezzavano il pavimento. Fu questa sua incapacità, alla lunga, a renderlo un bersaglio facile: mentre continuava a rimanere in movimento, concentrato nella sua ricerca dell’occasione per avanzare, non si accorse di una colonna di fuoco che lo aveva raggiunto dall’alto; era finito per rimanere disorientato dalla distruzione e dai suoi continui movimenti.

Fu scaraventato via, senza essere colpito direttamente, ma con il braccio sempre più dolorante e una gamba lievemente ferita. Strinse i denti con forza e tra gli spasmi di dolore si alzò. Non voleva cedere. Quello era l’unico modo rimasto per trovare il perdono, per cercare di alleviare quel peso insopportabile, quell’orrido mostro che, fin da quando aveva saputo della missione per eliminare tutti i membri della Famiglia Devenion coinvolti, non aveva fatto altro che ingigantirsi.


“Maledizione… maledizione… maledizione. Non ti lascerò morire per mano di qualcun altro!”


«Ehi, Master! Vuoi una spinta?» urlò una voce alle sue spalle, dopo un fragoroso boato.

[...]




La scoperta tanto paventata da Lenu è stata citata già in altre cronache. Per essere svelata, però, bisognerà attendere ancora molto, tuttavia, è giusto confermare che il pericolo, che il Sommo, l'Imperatore e altre cariche imperiali vi vedono, è tutt'altro che esagerato.
La prossima settimana ci sarà il finale di questo racconto, che sarà, per così dire, scoppiettante. Non perdetevelo!
Per qualunque domanda o confronto potete lasciare un commento sulla Pagina Facebook Gli Annali della Caduta oppure direttamente qui sul blog. 
A presto e stay tuned 😁😉.



[1] È l’appellativo che viene comunemente dato ai Master legati al Ramo di Ricerca Storica.

[2] Sono alberi molto rari e presenti solo nelle vicinanze del Lago del Primo Re. La loro particolarità, come anche il loro esiguo numero, è dovuta alla mole spropositata e alle gigantesche e in parte superficiali radici, capaci di creare, negli esemplari più antichi, veri e propri labirinti di legno.


[3] L’altare vicino al drappo è definito “Il Cuore dell’Enunciazione”. Era il luogo dove, il capo-famiglia, secondo antichi riti e tradizioni bavarieni, leggeva ai giovani rampolli le leggende, le gesta e i segreti della Famiglia.

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